Le aziende utilizzano gli sbiancanti ottici, detti anche agenti sbiancanti fluorescenti, per conferire un aspetto più luminoso e bianco ai prodotti.
Se da un lato l’aggiunta di sbiancanti determina una maggiore luminosità del prodotto, dall'altro queste sostanze chimiche alterano il modo in cui il colore viene percepito, rendendo impossibile una valutazione visiva accurata. I materiali e i tessuti che contengono sbiancanti ottici possono apparire simili sotto la luce dello stabilimento di produzione; quegli stessi prodotti, però, possono risultare molto diversi al variare delle condizioni d'illuminazione, come le luci al LED di punti vendita, la luce del sole o le luci a incandescenza delle abitazioni.
Ogni persona responsabile della valutazione di prodotti contenenti luce ultravioletta ha bisogno di uno spettrofotometro UV e di una cabina di illuminazione per quantificare il modo in cui gli sbiancanti ottici influiscono sull’aspetto del colore nelle diverse sorgenti luminose.
Cos’è la luce ultravioletta?
Torniamo per un istante a una lezione elementare di scienze. Questo è lo spettro visibile – la luce che possiamo vedere a occhio nudo – che è solo una piccola parte dello spettro elettromagnetico.
Questo è lo spettro elettromagnetico. Inizia all’estrema sinistra con i raggi gamma e si sposta verso destra con raggi x, microonde e onde radio. La breve sezione che si trova fra l’ultravioletto e l’infrarosso (spettro visibile) è l’unica parte che gli esseri umani possono vedere a occhio nudo, a meno che non entrino in gioco gli sbiancanti ottici.
Questi sbiancanti assorbono una porzione invisibile dei raggi ultravioletti e la rinviano come luce blu. Questa luce blu riflessa crea nei tessuti un aspetto più luminoso e bianco.
Quest’immagine mostra sulla destra le lunghezze d’onda visibili e sulla sinistra la regione dell’ultravioletto. Gli sbiancanti ottici assorbono questi raggi UV e li riassorbono nella regione dello spettro che risulta visibile all’occhio umano.
Cos’è uno spettrofotometro UV?
Gli spettrofotometri che quantificano la porzione di luce ultravioletta e visibile assorbita da un campione sono in grado di valutare l’uniformità dei colori nei prodotti contenenti sbiancanti ottici. Questi dispositivi emettono luce UV calibrata per misurare e quantificare questo effetto.
Spettrofotometro UV portatile di X-Rite
Lo spettrofotometro a sfera portatile Ci64UV integra un’illuminazione LED UV per quantificare con precisione le materie plastiche, i prodotti tessili e le carte che contengono sbiancanti ottici.
Spettrofotometri UV da banco di X-Rite
Gli spettrofotometri a sfera da banco Ci7820, Ci7800, and Ci7600 di X-Rite dispongono dell’illuminazione UV per quantificare l’effetto degli sbiancanti ottici su un’ampia gamma di campioni opachi e traslucidi.
Spettrofotometro UV in linea di X-Rite
Lo spettrofotometro ColorXRA 45 è uno strumento compatto non a contatto, in linea, 45°/0° con calibrazione UV. Può essere montato sopra le linee di produzione di carta e materie plastiche per rilevare subito le variazioni cromatiche in tutte le fasi di produzione.
Una cabina di illuminazione per valutare gli sbiancanti ottici
Gli articoli sottoposti a sbiancamento ottico possono inoltre essere sottoposti a esame visivo in condizioni di illuminazione UV controllata come quella fornita dalla cabina di illuminazione SpectraLight QC di X-Rite.
Sotto una sorgente luminosa a ultravioletti, i prodotti che contengono più sbiancanti ottici appaiono più luminosi; quelli che ne contengono meno sembrano invece più scuri. Per determinare correttamente la quantità di sbiancanti ottici all'interno di un certo prodotto, è necessario disporre di una sorgente luminosa a ultravioletti uniforme. Questo significa che, in presenza di luce UV insufficiente o assente, le differenze di colore potrebbero non essere affatto visibili. Al contrario, in presenza della luce UV, queste differenze appaiono chiaramente.
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