Cerchi lo strumento di misurazione del colore migliore per la tua sala stampa?
Per aiutarti nella decisione, dai un’occhiata ai tre livelli di controllo dei processi per valutare il colore stampato.
- Il livello più elementare è il confronto visivo. L’attitudine visiva ai colori, però, è soggettiva e di conseguenza la valutazione visiva può essere fuorviata da questa soggettività, soprattutto se effettuata tra vari operatori di macchina e con diverse sorgenti luminose. Se la precisione del colore è importante, la valutazione visiva da sola non è sufficiente. Devi ricorrere a un dispositivo.
- Il successivo livello del controllo dei processi è la densitometria. Come suggerisce la denominazione stessa, i densitometri non misurano il colore. Misurano la riflessione, ossia una visione ristretta di luce riflessa che rappresenta la quantità di inchiostro applicata in una specifica area.
- Il livello più alto del controllo dei processi è la spettrofotometria. Uno spettrofotometro cattura un’impronta digitale spettrale del colore, utilizzabile per tracciare tutti gli attributi che suddividono equamente la luce nello spettro.
Continua a leggere per esaminare più a fondo le differenze tra densitometro e spettrofotometro e decidere con maggiore cognizione di causa quale strumento è più adatto al tuo processo di stampa.
Didascalia: L’illustrazione qui sopra non è un confronto tra due colori: è lo stesso identico colore in due diverse condizioni M. Mostra il genere di informazioni disponibili con i dati spettrali. Come si può vedere, i valori di densità sono quasi identici per ogni condizione M ma c’è una chiara differenza di colore per via degli sbiancanti ottici nella carta.
Cos’è un densitometro?
Un densitometro per sala stampa è pensato per calcolare i valori di densità degli inchiostri standard ciano, magenta, giallo e nero attraverso una risposta fissa dei filtri. Questo tipo di densitometro per riflessione può avvisarti se lo spessore dello strato dell'inchiostro sulla carta è giusto e mantenerlo per l’intera tiratura. Con la densità degli inchiostri puoi calcolare attributi come valore tonale (chiamato anche punto e area del punto), aumento del valore tonale (denominato anche TVI o ingrossamento del punto), contrasto di stampa e presa.
Ai tempi in cui la densitometria era l’unico controllo dei processi a disposizione, i densitometri di stato T e stato E erano incentrati sugli inchiostri CMYK. Alcune aziende di carte da stampa utilizzavano densitometri di stato A per stampe fotografiche per riflessione perché usavano inchiostri più simili ai coloranti fotografici che ai tradizionali inchiostri di stampa CMYK.
Didascalia: L’illustrazione qui sopra mostra le curve fisse utilizzate per i filtri di stato T. Uno spettrodensitometro può calcolarle e, in più, colmare i vuoti lungo e tra le curve dei filtri
Questo spiega inoltre una delle maggiori difficoltà con i densitometri. Sono pensati per acquisire la risposta dei filtri per inchiostri CMYK standard, ma sia questa risposta che il rilevatore non possono indicare in modo ottimale la densità di stato di altri inchiostri.
Lo standard per la densitometria è stato ridefinito una quindicina d’anni fa per basare le densità di stato sui valori spettrali. Quasi tutti i parametri di stampa, e specialmente contrasto e trapping, hanno una connotazione più moderna utilizzando dati spettrali o colorimetrici.
Di recente, l’industria è passata dal TVI basato sulla densità ai calcoli tonali basati su dati colorimetrici o spettrali. Il motivo è che il TVI di un densitometro non è ottimale per i colori spot e spesso fornisce valori discordanti con l’occhio umano, persino nel caso degli inchiostri CMYK standard. I dati spettrali o colorimetrici possono garantire una valutazione del valore tonale corrispondente con quanto vedi effettivamente e con quanto si trova nei tuoi programmi di design.
Quando utilizzare il densitometro
Oggi, i calcoli con i densitometri sono sostituiti da parametri basati su dati spettrali. Quasi tutti i densitometri sono spettrodensitometri, anche se sono ancora in uso alcuni densitometri a LED e a filtri. Uno spettrodensitometro garantisce con ogni probabilità una migliore implementazione della densità di stato rispetto a un densitometro a LED o a filtri.
Detto questo, i densitometri sono tuttora utili per il controllo dei processi se la tua attività è limitata alla stampa CMYK con inchiostri standard ISO. Scopri maggiori informazioni nel nostro blog Misurazione della densità con un densitometro .
Cos'è uno spettrofotometro?
Lo spettrofotometro acquisisce la riflettanza spettrale di un colore, come a dire la sua impronta digitale. Utilizzando questa impronta, può tracciare e confrontare gli attributi misurando uniformemente il colore in nanometri in tutte le lunghezze d’onda della luce. Questo tipo di misurazione è necessario per confrontare un campione stampato con uno standard, e valutare se il colore rientra nei limiti di tolleranza.
Diversamente dalla valutazione visiva, lo spettrofotometro non è ingannato dai colori circostanti e non ha un’idea predefinita del colore dell’inchiostro o della carta. Valuta il colore in modo completamente neutro, con diversi osservatori e diverse sorgenti luminose nello spettro visibile, che è la condizione ideale per valutare colori spot e personalizzati utilizzando gli spazi L*a*b* e LCH.
Didascalia: Visione dello spettro da parte di uno spettrofotometro – non ci sono curve fisse predeterminate.
Puoi utilizzare uno spettrofotometro per misurare la densità valutando strisce ristrette di un colore specifico e prendendo il valore più alto, naturalmente, ma oggi non sono molti gli stampatori che lavorano in questo modo. È più efficace valutare le variazioni nei dati delle misurazioni del colore completo piuttosto che unicamente le densità dei toni pieni.
Quest’immagine mostra un esempio di colore spot misurato con valori di densità e colorimetria. Da notare che la risposta della densità per il filtro primario è essenzialmente la stessa. La colorimetria mostra esattamente quello che vedono gli occhi umani, ossia che i colori non sono identici! Un densitometro può farti pensare che stai stampando il colore giusto, ma uno spettrofotometro non può fuorviarti.
Per saperne di più sull’uso degli spettrofotometri nella stampa, consulta questi blog e queste risorse:
Per saperne di più sull’uso degli spettrofotometri nella stampa, consulta questi blog e queste risorse:
- Cos’è uno spettrofotometro
- Scelta dello spettrofotometro giusto per la stampa e il packaging
- Controllare il colore su film flessibili
Quando utilizzare lo spettrofotometro
Se stampi con colori di processo speciali, per esempio colori spot o una gamma di colori estesa (ECG), è inutile ricorrere a un densitometro tradizionale perché non è adatto a rilevare la densità di stato di questi inchiostri.
Se vuoi stampare in base a standard ISO più nuovi, devi utilizzare uno spettrofotometro. Per maggiori informazioni, leggi il nostro blog Rimani al corrente degli standard nella stampa e nel packaging.
Ti serve uno spettrofotometro anche per ottenere prestazioni in linea con le specifiche G7. G7 è un processo molto diffuso che ti aiuta a ottenere il controllo coerente e ripetibile della riproduzione delle tonalità e a garantire l’equilibrio e la neutralità dei colori di processo, migliorando il bilanciamento dei grigi e stabilizzando il colore. Scopri di più nel nostro blog Cos’è la certificazione Idealliance G7 Master Qualification .
Per saperne di più
X-Rite propone una vasta gamma di densitometri e spettrofotometri per soddisfare le esigenze di ogni sala stampa. Contattaci per parlare con un esperto del colore e scoprire qual è lo strumento più adatto alle tue esigenze.